Cari amici, è l’ultimo giorno dell’anno e come sempre voglio rivolgervi il mio augurio. Quest’anno una sola parola è sopra le altre nelle frasi che ci auguriamo : pace. Ma la pace significa tante cose e interpella ognuno di noi. Prima di tutto pensiamo alle guerre militari che straziano i popoli e rendono instabile la vita di tutti , ma non dimentichismo anche le guerre civili o religiose sollevate dal fanatismo e dalla mancanza di rispetto per le diversità. C’è dunque bisogno della pace delle armi, ma anche di quella della società, per poter vivere nella libertà e nel l’osservanza dei diritti. Poi c’è la pace del cuore. Della quale tante volte parliamo e che è il fondamento di ogni altra pace. Se talvolta ci sembra di essere troppo piccoli e impotenti per influire sulla pace delle armi o della società, non lo siamo affatto quando si tratta di ospitare la pace interiore. Nessun cuore è troppo piccolo per ospitare questa pace, che richiede impegno quotidiano e assunzione di responsabilità. Ognuno di noi è responsabile di qualcosa, e non importa cosa essa sia.. Possono anche essere i fili d’erba di un prato o gli uccelli che vengono a beccare sul davanzale in inverno. Se riusciremo a conservare questa responsabilità che ci lega a ogni essere vivente noi avremo costruito la pace. Quella che dura più degli oggetti materiali, delle ambizioni, del sapere.. Persino più degli individui stessi. Stasera condurró l’ultima meditazione dell’anno in vostra compagnia. Mi auguro che siate numerosi e felici di quello che possiamo fare insieme.
Buon 2023