Carissimi , finalmente, dopo molti mesi e grazie all’aiuto dei miei amici di Firenze, riesco a proporvi il video della mia visita al villaggio del nord India dove da secoli gli abitanti battono a mano le campane. Spero che queste immagini trasmettano almeno qualcosa di ciò che ho vissuto e provato visitando quei luoghi. Un piccolo villaggio lontano da grandi centri abitati, quasi disperso nella foresta e difficilissimo da raggiungere. Una volta che la vegetazione si dirada e appaiono le prime case si è raggiunti dal rumore ritmico dei martelli che battono il metallo quasi in ogni casa. Uomini di ogni età lavorano sulla sabbia, accanto a fornaci, con attrezzi rudimentali e senza alcuna comodità. Ho ammirato il sincronismo dei loro gesti e il sorriso con cui mi accoglievano nonostante la fatica. La campana prende forma e qualità attraverso una lavorazione rimasta immutata nel tempo. E questo è una lezione per il mondo contemporaneo, in cui la tecnologia semplifica il lavoro e moltiplica la produzione, ma a scapito della bellezza e della unicità di ciò che viene realizzato. Noi conosciamo il suono vivo della campana, adesso ci rendiamo conto che questo suono viene da luoghi come questo, dove si resiste difendendo la tradizione di culture antichissime, accettando la povertà con dignità e mitezza.
Le nostre campane sono preziose perché hanno questa storia.
Tashi delek
Thonla
Ringrazio i miei amici bedarumica per la post-produzione delle foto che ho realizzato e per l’editing del video.