THONLA SONAM

Nato a Dakshu, vicino Shigatze, in Tibet Nel 1974, Rimasto orfano di madre viene indirizzato ancora bambino al monastero di Sakya, alle pendici dell’Himalaya, dove già si trovava il fratello maggiore Jamyang. Il piccolo Thonla rimane a lungo nel monastero, dove compie gli studi sottoposto alla rigida disciplina della vita monacale. Durante questo periodo di formazione riceve numerosi insegnamenti dal grande lama Jamyang Loser Sangpo Rimpoche e la sua personalità assume un’impronta spirituale che verrà valorizzata soprattutto nell’età adulta.

La consapevolezza della condizione socio-politica del suo paese e il desiderio di misurarsi con realtà più ampie lo spingono a rinunciare a diventare monaco (come nel frattempo il fratello Jamyang aveva fatto) e a fuggire dal monastero. Catturato dai cinesi durante la marcia di avvicinamento al confine con il Nepal, viene percosso e rinchiuso in un carcere. Appena liberato può raggiungere la casa di suo zio Lama Gangchen e cominciare una nuova vita e attività.

Viene orientato ad occuparsi di incensi, che impara a fabbricare con cura occupandosi personalmente della raccolta e della selezione delle erbe; in questa pratica si avvale dell’esperienza del Venerabile Lama Yignyen del monastero di SedGyu.
La volontà di aiutare il suo paese e promuovere la cultura del suo popolo fuori dai confini del territorio himalayano lo portano alla decisione di venire in Europa, nelle sedi dove lo zio Lama Gangcheng aveva monasteri e svolgeva la sua attività di Lama Guaritore.

La campana allora può diventare un farmaco, antico e potente, da condividere, creando legami che vanno al di là di ogni differenza antropologica. I seminari, che conduce da quattro anni, gli danno la possibilità non solo di trasmettere conoscenze tecniche sull’uso delle ciotole, ma di provocare scambi emotivi profondi all’interno di momenti collettivi di autentica pace.

Dopo aver vissuto in diversi paesi europei giunge infine in Italia (1998) dove trova il modo di realizzare alcuni dei suoi progetti. La vendita di incensi e prodotti dell’artigianato himalayano gli consentono di consolidare l’attività commerciale e di avere una sua famiglia, composta da moglie Kunsang e dalle piccole Gangcheng e Tsomo.

La sua vocazione di uomo è per pienamente realizzata da un’attività che solo tangenzialmente ha risvolti commerciali: si tratta della diffusione della conoscenza e della pratica delle antiche ciotole risuonanti, tipiche della tradizione del suo paese.

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