I metalli di cui sono costituite le campane tibetane e i rispettivi astri:

Oro/Sole

Argento/Luna

Ferro/Marte

Mercurio/Mercurio

Stagno/Giove

Rame/Venere

Piombo/Saturno

Cari amici, dopo che è passato un po’ di tempo dalla conclusione del ritiro di Albagnano ho riflettuto sul suo significato e sulle emozioni che in tutti noi ha mobilitato. A questo proposito invito tutti quelli che lo desiderano a pubblicare le loro considerazioni, in modo da completare l’esperienza vissuta con queste riflessioni, che la integrano e permettono di condividerla con altri.

Personalmente il ritiro mi ha lasciato una grande gioia : ho visto sorrisi, pianti, emozioni forti liberate dalla vita comune trascorsa nella meditazione, nel silenzio e nella contemplazione della infinita bellezza della natura. Albagnano, come sapete, era il luogo dove lama Gangchen aveva deciso di vivere, investendo la sua generosità e la sua cultura proprio in Italia, il paese che amava più degli altri e in cui ha lasciato il suo corpo. Questi luoghi sono ancora molto pieni del suo sorriso e della sua presenza ed è stato naturale per me pensare  che fossero lo scenario ideale per le pratiche di Autoguarigione che Rinpoche ci ha lasciato come eredità spirituale e umana. Passeggiare nei boschi, sentire il profumo delle foglie e dei frutti sui rami, ascoltare il mormorio dei ruscelli è la via migliore per arrivare a raggiungere quella stabilità della mente e del cuore senza la quale nessun vero cambiamento di vita è possibile. Lama Gangchen amava dire che non bisognava cambiare la realtà, ( quando la si trovava deludente o penosa) ma la nostra prospettiva sulla realtà. E questo cambiamento proviene dall’interno, un interno che troppo spesso è lontano da noi come un mondo estraneo e temuto. È proprio questa bellezza interiore scoperta in noi che ci permette di accostare il mondo della natura e delle persone con quell’amore e compassione che sono il cuore del buddhismo come di tutte le religioni. L’esperienza del ritiro comporta la sospensione dei ritmi abituali di vita, il ridimensionanento delle aspettative, una diversa valorizzazione del tempo. Le ore della giornata non scandiscono le attività ma un modo di essere, più libero e consapevole.

Anche quei praticanti di campane che hanno raggiunto abilità e competenze tali da esserne considerati maestri dovrebbero immergersi in un’esperienza come questa, dove i saperi e le abilità contano poco perché l’obiettivo non dipende dal fare.

L’impressione che ho ricevuto da questa settimana trascorsa con voi mi ha indotto a programmare un altro ritiro, previsto per metà ottobre, sempre ad Albagnano. Non sono richieste conoscenze preliminari o esperienze specifiche. Tutti possono partecipare. I nostri maestri saranno il cielo autunnale e i colori delle foglie,  il fruscio dei nostri passi nei boschi e il silenzio che reciprocamente ci regaleremo.

Tashi delek

Thonla

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